Altare della Madonna del Rosario

Indossa il tuo visore e premi questo pulsante per visualizzare in Realtà Virtuale

L'altare della Madonna del Rosario, situato nella navata laterale destra, presenta forme tardo-settecentesche con marmi policromi e un timpano spezzato con un ovale raffigurante rose e la corona del Rosario. La pala, dipinta nel 1793 da Giancarlo Bevilacqua, fu donata dalla famiglia Villabruna. La Madonna, in trono, regge Gesù Bambino con la corona del Rosario, simbolo del culto mariano, mentre ai suoi piedi si trovano San Domenico, fondatore dell'Ordine Domenicano, e Santa Rosa, con la corona di rose e la corona di spine. Il dipinto esprime il dolore mariano, prefigurando la sofferenza della morte di Gesù, con un'attenzione particolare alla cura dei dettagli nelle vesti e nella realizzazione dei volti.

Nella navata laterale destra si trova l'altare della Madonna del Rosario. La parte in pietra presenta forme tipicamente tardo settecentesche, con marmi policromi e timpano spezzato: proprio nel timpano è presente un ovale che su sfondo nero raffigura delle rose e la corona del rosario: sembra chiaro quindi che la pala e l'altare siano un oggetto unico. Si sa, da una ricerca di F. Bonaventura, che la pala fu dipinta nel 1793 da Giancarlo Bevilacqua, e donata alla chiesa dalla famiglia Villabruna dei Anna, al tempo proprietari di villa Agazzi-Lazzari. A Cappelletta era attiva dalla metà del '600 una Confraternita del Rosario, è probabile quindi che questo altare ne sostituisca uno più antico, perché deperito o troppo piccolo. Il dipinto ha una struttura triangolare (rimanda alla Trinità) e rappresenta la Madonna in trono che regge Gesù bambino in piedi con in mano la corona del Rosario. Il trono mariano è altissimo e la spalliera si alza sino al cielo ad indicare l'origine divina dell'autorità e della santità della Vergine. Ai suoi piedi, a sinistra, sta S. Domenico, il fondatore dell'ordine Domenicano, con il vangelo nella mano; è il santo a cui la Madonna avrebbe raccomandato, quando egli era ancora in vita, il culto del Rosario. Questa forma di adorazione mariana ha origine nel medioevo, ma ricevette grande impulso dalla metà del '500, dopo la battaglia di Lepanto ed il concilio di Trento: fu anch'esso uno dei sistemi adottati dal Papato per realizzare e dare più peso alla riforma cattolica. A destra, ai piedi della Vergine, sta S. Rosa: riconoscibile per la corona di rose che porta sopra il velo monacale, accarezza con la mano destra la corona di spine alla base del trono; santa domenicana, la corona di spine rappresenta per lei il cilicio con cui mortificava le sue carni (Sullo sfondo del quadro si intravede un paesaggio collinare con delle partiture architettoniche a sinistra, e due case sulla destra).Il volto della Vergine è triste, gli occhi guardano in basso, alla corona di spine nella mano di S. Rosa: il presagio del sacrificio di Gesù . Ciò dà alla Vergine un dolore composto, perché, anche se preannunciata da tempo, la morte di un figlio causa sempre sofferenza in una madre.Il dipinto è di qualità media, ma non ci si deve aspettare in questi tipi di pittura devozionale una ricerca di originalità o di novità: è il messaggio mariano la cosa più importante e ogni sforzo è stato rivolto ad esso. Basta osservare come la Vergine sia stata dipinta con cura e precisione nelle vesti, nei colori (in particolare il blu oltremare del velo che copre anche le gambe) e nelle parti del corpo che presentano realismo e nelle parti del corpo che presentano realismo e proporzione molto più elevati rispetto alla posizione "impossibile" di S. Domenico.

Scopri di piùMostra meno