Altare principale
La pala dell'altare principale della Chiesa di Santa Maria Annunziata (1584) raffigura l'Annunciazione ed è attribuita a un autore di scuola veneta. Nella parte superiore, l'Eterno Padre osserva il momento in cui lo Spirito Santo, sotto forma di colomba, scende verso Maria, mentre l'arcangelo Gabriele le annuncia il destino di diventare madre di Gesù. Maria, pronta a rispondere, tiene in mano un giglio, simbolo di purezza e verginità. Nella parte inferiore, sono raffigurati il vescovo Ermagora e il diacono Fortunato, patroni di Aquileia. L’atmosfera dell’opera, dai toni scuri, simboleggia il caos primordiale prima della creazione, mentre la luce che avvolge i protagonisti rappresenta l'inizio della nuova creazione. Le differenze stilistiche tra le due parti del dipinto potrebbero essere dovute a ridipinture successive.
La pala dell’altare raffigura l’Annunciazione (1584) opera di autore ignoto, ma sicuramente di scuola veneta. Nella parte alta l'Eterno Padre osserva e attende il sì mentre lo Spirito Santo sotto forma di colomba aleggiando in aria scende su Maria. L’angelo Gabrielle con il giglio simbolo della purezza e della verginità parla a Maria che sta per esprimere il sì. Nella parte bassa del dipinto sono raffigurati: il vescovo Ermagora patrone della diocesi di Aquileia e il Diacono Fortunato patrone della diocesi di Aquileia. Le figure sono avvolte da una atmosfera dai toni profondi e scuri, che vogliono ricordare la massa informe della terra prima della creazione. Il sì della Vergine sarà l’inizio della nuova creazione raffigurata dalla particolare luce che avvolge i protagonisti di questo evento. Nella parte bassa del dipinto sono raffigurati: il vescovo Ermagora patrone della diocesi di Aquileia e il Diacono Fortunato patrone della diocesi di Aquileia. La discrepanza fra la parte superiore e quella inferiore dell’opera molto probabilmente sono il risultato di ridipinture successive presenti anche nella pala dell’altare della Madonna di Loreto.
La Natività opera del pittore trevigiano Noè Bordignon (1919)
Sul alato sinistro del presbiterio vi è il dipinto la Natività (1919) opera del pittore di Castelfranco Veneto Noè Bordignon (1841 – 1920). Ambientata in una casa di campagna la tela rispecchia lo stile dell’autore che fonda la sua identità nella rappresentazione di scene di vita popolare in ambienti umili. Nel dipinto sono rappresentati la Vergine con san Giuseppe e il Bambino appena nato posto in una mangiatoia. Sono raffigurati anche dei pastori e due angeli chini ad adorare il Bambino.
Ultima Cena
Alla destra dell'altare Maggiore vi è la tela che raffigura l'Ultima Cena realizzata nel 1919 dal pittore di Castelfranco Veneto Noè Bordignon (1841 – 1920). La cena è ambientata in un paesaggio aperto in un edificio classicheggiante. Al centro della scena vi è Gesù vestito con i tradizionali colori rosso e blu rappresentanti simbolicamente la sua doppia natura terrena e celeste con a sinistra il giovane san Giovanni e a destra l’anziano san Pietro. La tavola è imbandita con pani e calici di vino rappresentanti l’istituzione dell’Eucarestia. Da notare all’estrema sinistra Giuda vestito di nero.